Continua il nostro viaggio alla (ri)scoperta delle scrittrici italiane del Novecento troppo spesso e ingiustamente dimenticate. Nel primo articolo abbiamo ricordato Sibilla Aleramo, Anna Banti, Maria Bellonci, Laudomia Bonanno e altri nomi di autrici che vale la pena recuperare per conoscere una parte della nostra letteratura che la scuola non ha in programma e che rischia di andare perduta.
Di seguito il secondo dei tre gruppi di autrici, presentate in ordine puramente alfabetico, che vi invitiamo ad approfondire e leggere, cercandole nel nostro catalogo di oltre 320.000 titoli usati.

Marise Ferro
Marise Ferro, nata Maria Luisa e francesizzata dalla nonna francese, fu scrittrice, giornalista, traduttrice. Attenta osservatrice e narratrice del mondo femminile del Novecento, a cavallo tra le due guerre e fino agli anni ’60 e ’70. A Milano conobbe e sposò lo scrittore Guido Piovene, con il quale volò a Londra, dove iniziò la sua attività di traduttrice di Mauriac e Simenon. Nel 1940 tornò da sola a Milano dove si unì a Carlo Bo.
Nella sua lunga carriera di scrittrice pubblicò saggi, pamphlet e romanzi (tra cui La ragazza in giardino, La violenza, Irene muore) e diresse una delle prime riviste femministe degli anni '40, Foemina, della cui redazione facevano parte anche Alba de Céspedes, Sibilla Aleramo e Paola Masino.
Brunella Gasperini
Nacque a Milano con il nome di Bianca Robecchi, in una famiglia antifascista e di mente aperta e libera.
Il primo racconto a puntate che scrisse per un giornale fu bocciato perché troppo progressista: ma il successo non tardò ad arrivare tanto che le venne affidata la posta del cuore su una rivista, che curò per ben 25 anni ricevendo migliaia e migliaia di lettere dalle donne di tutta Italia, trattando temi moderni e scomodi prima di chiunque altro e consegnando alla storia uno spaccato della situazione femminile di quei decenni. Tra i suoi romanzi Più botte che risposte, Io e loro, Una donna e altri animali.
Anna Garofalo
Anna Garofalo nacque a Roma nel 1903; durante la Seconda Guerra scrive un diario accorato in cui racconta la sua esperienza di mamma con figlio al fronte, pubblicato nel 1945 con il titolo In guerra si muore.
Il suo libro più famoso è però L’italiana in Italia, edito da Laterza nel 1956 e mai andato in ristampa, che porta su carta la sua esperienza come conduttrice radiofonica della trasmissione Parole di una donna, voluta dalle forze alleate e andata in onda dal 1944 agli inizi degli anni Cinquanta e che la portò a trattare temi a lei cari, come la situazione delle donne, il divorzio, la discriminazione di genere e altre questioni delicate e importanti che la avvicinano molto al nostro tempo.
Amalia Guglielmetti
Nata a Torino nel 1881, Amalia Guglielminetti debuttò nel 1903, come poetessa autodidatta con la raccolta Voci di giovinezza; con la successiva Le vergini folli arrivò al successo tanto da essere definita da Gabriele D’Annunzio “lʼunica poetessa dʼItalia”.
Ebbe una relazione mai veramente decollata con Guido Gozzano e un rapporto conflittuale con il mondo femminile, quando lontano da lei e dai suoi valori.
Con I volti dellʼamore prima e Gli occhi cerchiati dʼazzurro poi, consolidò il suo successo anche nella prosa per poi dedicarsi alla pubblicazione de Il pigiama del moralista, sketch umoristici moderni e originali e alla raccolta di novelle Tipi bizzarri.
Joyce Lussu
Joyce Salvadori Lussu nacque a Firenze nel 1912, in una casa “abitata più dai libri che dai mobili”, in cui avvenne la sua formazione. Durante la guerra incontrò Emilio Lussu, capitano della Prima guerra mondiale, con cui dopo anni vissuti in Africa e di cui si sa davvero poco, si trasferì a Parigi per tornare a Roma dopo l’armistizio e unirsi alla lotta partigiana.
Durante i suoi viaggi in Europa conobbe Nazim Hikmet del quale divenne amica e traduttrice, rendendo le sue poesie note nel nostro Paese.
Della sua ampia e varia produzione letteraria ricordiamo la raccolta di poesie L’inventario delle cose certe, L'uomo che voleva nascere donna. Diario femminista a proposito della guerra,
L’olivastro e l’innesto, raccolta di racconti dedicati alla civiltà sarda e i saggi Padre padrone padreterno e L’acqua del 2000.
Paola Masino
Esordì giovanissima come scrittrice di poesie e drammi; a metà degli anni ’20 incontrò Pirandello, che fu per lei maestro e guida e qualche tempo dopo Bontempelli, di trent’anni più grande, che nonostante avesse una famiglia, divenne il suo compagno.
Nel 1928 cominciò a pubblicare su 900 le sue prime prose, caratterizzate da temi esistenziali, un gusto surreale, uno stile sensuale, una lingua ricercata, che unì insieme ad altre inedite nel volume Decadenza della morte. Risale invece al 1931 il suo primo romanzo, Monte Ignoso, vincitore del premio Viareggio a cui fecero seguito Periferia e Nascita e morte della massaia. Nella sua produzione anche poesie e la meravigliosa raccolta di racconti, Racconto grosso e altri.
Milena Milani
Quella di Milena Milani è una figura di artista poliedrica con una carriera lunga divisa tra mondo delle arti visive e mondo della letteratura.
Nata a Savona nel 1917, si spostò poi a Roma dove incontrò personaggi illustri come Ungaretti, Cardarelli e Marinetti, e poi a Venezia per portare avanti la sua vena artistica e quella letteraria che la vide esordire nel 1947 con il romanzo Storia di Anna Drei e successivamente pubblicare la raccolta di racconti Emilia sulla diga, per poi aprirsi anche alla poesia.
Tradusse opere diaristico-biografiche di Mirò e Kandinskij e finì sotto processo per il suo romanzo La ragazza di nome Giulio, del 1964 a cui seguirono libri di impronta autobiografica e anni di lavoro come giornalista e critica d’arte.
Anna Maria Ortese
Nata a Roma nel 1914 Anna Maria Ortese, così poco spesso citata tra le grandi scrittrici del Novecento, anche in vita non ebbe grande successo di pubblico, probabilmente per la complessità oggettiva delle sue opere, che rientrano nella corrente del realismo magico e sono impegnate di simboli difficili da decifrare, di personaggi tanto affascinanti quanto sfuggenti e di una lingua densa e sognante, in bilico tra visione e fantasia infantile.
Tra le sue opere più significative la raccolta di racconti Il mare non bagna Napoli e i romanzi Il porto di Toledo e L’Iguana.