Viaggio a Roma e nella sua campagna
"IL LIBRO È USATO, PERTANTO POTREBBE PRESENTARE LIEVI DIFETTI/IMPERFEZIONI. LA FOTO CORRISPONDE AL LIBRO IN VENDITA. Già nel Seicento il Grand Tour attraverso le principali città della vecchia Europa (e, in particolare, dell'Italia) era sentito dall'intellettuale come una ""necessità esistenziale""; ma è nell'Ottocento che esso diventa addirittura un ""abito mentale"" perché tale viaggio, confidava lo scrittore Samuel Rogers all'amico Byron, ""ci restituisce in sommo grado quello che noi abbiamo perduto""; per tutto il secolo scorso, dunque, il ""Bel Paese"" è stato tappa d'obbligo e meta prediletta di artisti e letterati provenienti da ogni parte d'Europa. Roma, ""una città di provincia mal tenuta"", secondo l'ironica definizione di Taine, rappresentava per Henry Adams ""il vizio più violento del mondo"" e chi veniva nella Città Eterna alla ricerca dei ""fondali"" rappresentati dalle basiliche, dai palazzi, dalle piazze e dai suoi paesaggi rimaneva ben presto affascinato dal popolo che l'abitava, dai costumi, dalle tradizioni da immortalare con il pennello e, di lì a poco, con la carta emulsionata ""mercé la luce"". Numero pagine 526. Il copyright dei dati è di Informazioni Editoriali I.E. Srl"